Credere che il privato possa mantenere tutta la domanda di lavoro è impossibile, lo Stato deve intervenire nell’economia.

Questo mio articolo è una pesantissima accusa al sistema capitalista che governa il nostro sistema societario.
Ormai il capitalismo ha mostrato tutta la sua limitata portata di progresso, anzi direi ha mostrato il potenziale di regresso a cui esso può portare. Diciamocela tutta, oggi giorno nessuno più chiama lavoratori a lavorare. Ne lo Stato ne i privati. Allora? Beh secondo alcuni tutti dovremmo, se capaci, diventare imprenditori, imprenditori di servizi in Italia visto che la globalizzazione ha distrutto l’attività produttiva di una volta. Non esiste più il Made in Italy.
Ma la cosa più triste è che nella visione contorta capitalistica praticamente puoi e sei qualcosa solo se hai un capitale che anticipato può avviare un attività. Se non si dispone di questa cifra? Beh ci si deve accontentare di fare lo schiavo per qualche d’uno che il capitale c’è lo aveva e che da noi guadagnerà riconoscendoci il minimo indispensabile per vivere. La beffa è che non ci si può ribellare perché vi è chi farà tale lavoro per meno soldi e più tempo lavorativo.
Ormai siamo alla ricerca di qualche capitalista che compri il nostro tempo per più spiccioli, spiccioli che non ci serviranno nemmeno per vivere. La flessibilità sul lavoro invece di dar fiducia al capitalista di assumere, gli ha i effetti conferito un potere enorme per poter dettar legge a discapito di chi si ritrova a dover per forza accettare soprusi e violenze. La dignità umana si misura in base a quanto si può dare e si riesce a far guadagnare il datore di lavoro, efficienza significa s personificassi e diventare un numero. Dipendente schiavo!

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